E siamo ad Atene, l'escursione più grottesca della crociera.
In crociera funziona che coloro che scelgono di fare la visita guidata, vengono divisi sui diversi pullman che li portano dalla nave alla meta di rilievo. A ciascuno viene applicato un numero adesivo sulla maglia, che serve a ricordare a che pullman si appartiene, e contemporaneamente è una specie di conto alla rovescia dei posti disponibili. Insomma: nessuno resta a piedi, nessuno resta in piedi. E' un sistema perfetto.
Ciononostante c'è sempre qualcuno che si sente in dovere di spingere, di superare in fila, di allungare la mano per prendere il numero. Ma questa non è la sola categoria di crocieristi (o umani, che è lo stesso): ci sono anche quelli che non capiscono le indicazioni della guida, facendo tardi e facendo far tardi al gruppo
[apro una parentesi: com'è che è dalla gita delle medie che ci sentiamo ripetere che chi fa tardi resta a terra e che il pullmann non aspetta, e invece, poi, il pullmann aspetta sempre e noi quattro scemi educati ci rimettiamo perchè la gente non è capace a scegliere fra pisciare e fotografare? Non avete sempre segretamente sperato anche voi che una volta, almeno una, il pullmann partisse lasciando a terra la platinata di terza/il palestrato di quarta, visto che è evidente che a loro non gliene può fregare di meno di avere più tempo per i monumenti, fantasticando sui cazziatoni e gli sfottimenti che sarebbero loro toccati una volta rientrati con sforzo?]
Ebbene: sul nostro pullmann c'erano tutti. Menù completo:
Spintonatori
Rincoglioniti che impiegano 15 minuti per fare le foto, sui 5 messi a disposizione
Rincoglioniti che dopo che la guida si è raccomandata ripetute volte di depositare gli zaini prima di accedere all'acropoli, si stupiscono perchè è vietato loro l'ingresso con lo zaino (altri dieci minuti per aspettare che vadano a depositare lo zaino)
Frustrati il cui scopo, davanti al partenone, è prendere la paletta della guida e fare battute inedite tipo "Non è cambiata la guida, siamo qui"
Rompicoglioni assortiti, di per sè magari anche sopportabili, ma resi intollerabili dalla situazione.
Ad ogni modo, ne valeva la pena. Chi c'è stato sa di cosa parlo: la sensazione di essere davanti alla Storia, di essere dentro il libro, di vedere che è reale quello che stato teoria fin'ora....questo:
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