Per prendere una nave da crociera funziona così:
Si arriva alla stazione marittima con le valigie (enormi e piene di vaccate, perchè mica è l'aereo che c'è il limite di peso) e le si lascia in balia dell'addetto che sostiene che le ritroveremo in cabina. E' adesso che scatta la paranoia "mi aprono la valigia, mi fregano le scarpe". Questa paranoia non si insinua nel cervello maschile, il quale, anche se portato a valutare l'eventualità di un furto, si preoccupa di oggetti un filino più importanti delle scarpe.
Ad ogni modo, non c'è il tempo di farsi le paranoie perchè una ragazza di una bellezza odiosa, perfetta, ma non sfacciata, fastidiosamente impossibile da criticare, ti mette in mano un cartellino con un numero, che corrisponde al tuo turno di imbarco e ti invita a recarti in sala di attesa.
La sala di attesa è affollata, il che è curioso visto che sul tuo cartellino c'è scritto 14 e quelle sono decisamente più di 13 persone. Chiaro, si tratta di gruppi e non di individui. Bene, non occorre far altro che sederci qui e aspettare.
Chissà cosa impedisce agli altri di farlo? Chissà cosa spinge le persone ad attendere in piedi? Forse il timore che qualcuno possa passare prima di loro per andare ad occupare un posto che è già assegnato e che non può essere cambiato? Morale che dopo la dovuta attesa e un paio di spintoni omaggio della casa, saliamo a bordo mediante una ripida scala di metallo che mio marito mi rivela chiamarsi "scalandrone", al termine della quale iniziamo subito a fare la più frequente delle attività di crociera: salutare.
Ci sono talmente tante persone che lavorano sulla nave (cui dopo poco si aggiunge la pur significativa minoranza delle persone che si conoscono a tavola) che si passa il tempo a salutare lo staff dell'animazione, il direttore di crociera, i responsabili delle escursioni, le receptionists, gli addetti alla piscina e alle sdraio dei ponti scoperti, i camerieri del ristorante, i camerieri del buffet, i camerieri dei bar, le cameriere delle cabine, i commessi del chiosco fotografia, i commessi dei negozi, gli addetti del casinò e i fotografi. Per i fotografi una menzione particolare, perchè sono solo in tre e riescono a spuntare da qualsiasi parte uno si trovi, il che ha del miracoloso se si considera la quantità di passeggeri della nave. A questo punto si è sulla nave da abbastanza tempo per aver visto, e salutato, l'equipaggio e la ciurma
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