Non sto a tediarvi con i dettagli della gara, vi basti sapere che era molto semplice, sia dal punto di vista teorico che pratico, talmente semplice che perfino io sono arrivata
QUINTA di otto
e non finirò mai di vantarmene.
Quello che è interessante è il corollario della gara, ovvero:
- il parco termale
- le trattorie
Al parco termale le attività sono: plotch (bagno nell'acqua termale), nanna, plotch, nanna, ancora nanna, plotch, merenda
La merenda tipicamente consiste nelle mini ciambelle fritte che vende il chioschetto iterno, l'unico con una coda chilometrica di gente che si assiepa al banco a rimirare la MacchinaMagica, che adagia in una vaschetta di olio caldo perfetti anelli di sublime pastella, i quali vengono fatti passare dalle ProdigiosePale della MacchinaMagica stessa, nella vaschetta successiva e infine sulla griglia, e da lì serviti nel mistico vassoio di cartone, grande come una cartolina e riempito per un terzo di crema, cioccolato o marmellata.
L'acqua termale, in effetti, non è invitante nè all'aspetto è all'odore in quanto appare come una vasca di giallastra con delle piccole sospensioni marroni. Avete presente a quando aprite un rubinetto chiuso dal Medioevo, che esce acqua color pipì unita a schegge di ruggine? Uguale.
Solo che odora di gomma pane.
Il punto è che l'acqua è a 38 gradi, il che da sè è sufficiente a spingere chiunque ad immegervisi, ed è anche così piacevole da far percepire una sorta di guarigione magica.
Lo stesso effetto si ottiene in casa facendo un bagno caldo di mezz'ora senza nessuno che scassi le palle nel frattempo, ma volete mettere dover sbattere fino in Ungheria, come da la sensazione di sottoporsi davvero a un trattamento?
La nutrizione è, per l'atleta, importante come l'allenamento, per questo ho deciso di compensare la scarsa preparazione fisica con pasti abbondanti.
Uno dice "Ungheria" e subito il pensiero va al goulash, invece - sebbene non ci sia ristorante che non lo proponga - i piatti proposti sono vari e numerosi.
Questo popolo avanzato predilige la cottura per immersione in olio bollente, perciò, anche se non è possibile indovinare il contenuto del piatto dal nome che si legge sul menù, si può stare tranquilli che nove volte su dieci sarà fritto. Altra peculiarità dei piatti ungheresi è quella di venire serviti abbondantemente cosparsi di formaggio grattato, il che li rende da semplicemente sostanziosi a decisamente pesanti/impossibili da finire.
Una menzione speciale meritano le zuppe, e fra esse si distingue la zuppa di aglio. Essa è delicata e profuma come una bruschetta, ma è cremosa e morbida, e viene servita con crostini croccanti.
Ne ho fatte vere e proprie scorpacciate, ancora adesso emano il caratteristico afrore.