Genova, dicevo, è un'idea come un'altra.
Una città di rara scontrosità e celatissima bellezza, una città che non fa niente per piacere, anzi, fa in modo di risultare il più possibile sgradevole.
Certo, ha un fascino innegabile, è per intenditori, chi non la capisce non la merita e altri luoghi comuni assortiti.
La coppia-che-passa-più-tempo-in-autostrada-del-mondo arriva a Genova ad un ora straordinariamente presta per i propri canoni, grazie alla disoccupazione della metà arancione, ma si mangia tutto il vantaggio quando, con la prospettiva di dieci chilometri di coda per l'uscita di Genova Ovest, opta per la soluzione alternativa ed esce a Bolzaneto. Arriva in centro dopo soli 70 minuti; ancora una volta il navigatore dal largo culo ha optato per la soluzione sbagliata.
La città ha, tuttavia, un'inusuale aria di placida bellezza, e i cartelloni che danno il benvenuto al Presidente della Repubblica ci spiegano perchè via XX Settembre sia eccezionalmente pulita.
Ma non soffermiamoci a fare sterili polemiche, l'importante è che il miglioramento ci sia, poi impareremo a proseguire sulla retta via. Apprezziamo questa città pronta ad accogliere, oltre che il Presidente, i numerosi turisti che la hanno scelta come meta del loro ponte del 25 Aprile.
Facciamo un giro.
Andiamo in centro, anche se è il 25 Aprile e i negozi sono chiusi, possiamo ugualmente passeggiare e guardare le vetrine. Prendiamo un caffè, è una bella giornata.
Dove? Questo è chiuso. Beh, per forza, è il 25 Aprile...magari quell'altro, quello che di solito alla domenica è aperto. No, nemmeno. Ma sì, è normale, siamo in centro, ci sono i negozi chiusi, non c'è passaggio, andiamo verso il centro storico, che è più turistico.
Idea! Passiamo da Piccapietra, c'è la mostra fotografica della Costa Crociere. Peccato che sia chiusa, ma, che pretendi, è il 25 Aprile, era prevedibile.
Galleria Mazzini galleggia in un silenzio surreale, via 25 Aprile, invece, comincia ad animarsi e via Garibaldi è popolata da numerose macchine fotografiche con turisti variegati attaccati,
mentre piazza della Meridiana presenta la sola vera attrazione della giornata: un bar aperto. Il quale, giustamente, non aveva posto.
In compenso, Piazza De Ferrari era pronta a ricevere il Presidente della Repubblica, affollata di gente e decorata in chiave patriottica, con i getti d'acqua colorata a creare una cornice bianca-rossa-e-verde.
Mai visto niente di più raccapricciante (fuori da uno specchio).
Ora: sarò io che non la capisco, sarò io che sono ignorante e non la conosco, sarò io che sono un'insensibile e una cialtrona, sarò io che sono capace di vedere solo il verde dell'erba del vicino e non so apprezzare quello che ho, sarà che ho avuto sfiga e le poche cose che ho visto al di fuori di Genova erano tutte più belle (è una forma di sfiga, se a Genova ci devi tornare), e ci saranno sicuramente luoghi peggiori al mondo (ho sentito parlar male di Livorno e anche Monfalcone, con rispetto parlando, fa cagare - quanto a Savona non si spara sulla croce rossa), ma,
BELIN, devi proprio venire Bassopiemonte come Paolo Conte per farti piacere un posto così!
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