Sarà una città bellissima, ricca di Storia e fremente di vivaci universitari, io so solo che da qualsiasi luogo di un'autostrada Olandese può essere raggiunta, ma non è mai nella direzione che serve.
Sono arrivata a ritenere che, diversamente da quanto riportato sulle mappe stradali, Utrecht sia un anello che circonda l'Olanda, perciò è raggiungibile da ovunque e tutti gli altri luoghi sono in una direzione diversa. Diversa, si badi, non opposta (che potrebbe essere a suo modo utile), diversa.
Essere un automobilista in Olanda richiede dei prerequisiti che vanno al di là della coordinazione oculo-manuale e della conoscenza del codice della strada.
Bisogna essere un cartografo locale.
Gli Olandesi non indicano la direzione segnalando le città principali che si trovano su quella autostrada, segnalano, invece, la località più vicina, indifferente quanto piccola sia, irrilevante che non sia riportata su nessun atlante stradale: quella è la prossima e qualla si indica - oltre che Utrecht, ovviamente.
Durante il viaggio di ritorno dalla non-così-entusiasmante-come-mi aspettavo Amsterdam (ma okay, lo ammetto, la seconda birra era buona, il museo Van Gogh è più che meritevole e quella sera io mi sono comunque unita ad un coro...di un insegnante di inglese completamente ubriaco e di turisti alticci che cantavano Suspicious minds, ma era pur sempre un coro), l'autostrada era chiusa un paio di uscite prima della nostra e complice la toponomastica poco familiare, la pioggia, il buio e la squisita premura degli Olandesi nei confronti dei loro piccoli borghi, che fa sì che coniino un cartello per ciascuno di essi affinchè essi non si sentano da meno (ma come competere con Utrecht?), siamo arrivati in albergo alle tre del mattino.
Ora, io vorrei prendere il Responsabile-alla-Cartellonistica dell'Olanda e chiedergli di andare da Genova a Milano indicando come possibili alternative Arenzano, Isola del Cantone e Bogliasco.
E Utrecht, chiaro.
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