venerdì 31 ottobre 2008

[Venerdì, 25 Maggio 2007] L'Emilia o la dura legge della musica

Venerdì, 25 Maggio 2007
 

Va bene, va bene, sto barando. Non posso aver letto in viaggio di nozze un libro che è stato pubblicato dopo. 

Potrei giustificarmi dicendo che il nostro idillio a moroso ci fa vivere come se fossimo sempre in luna di miele, il che è vero per la maggior parte delle situazioni, ma non è la ragione per cui cito questo libro.

La ragione è che conosco l'autore: è un fan di Springsteen, bravo ragazzo, mi ha trovato anche dei bei posti una volta.


Non è un saggio, ma nemmeno un romanzo: è piuttosto una raccolta di racconti che hanno come tema alcuni degli artisti della scena musicale di provenienza emiliana. Se ci pensate sono una moltitudine. Come l'autore ribadisce più volte, non c'è analisi sociologica, non c'è velleità enciclopedistica. 

Lui parla di quelli che gli vengono in mente e che hanno un significato per lui. 

Se volete la didattica, fate una ricerca su internet; i libri esistono affinchè si esprimano gli scrittori.


Siccome Morozzi è uno coerente (cfr Accecati dalla Luce, e un po' tutti gli altri suoi lavori, in maniera più o meno occulta), a pagina 17 cita Springsteen, a pagina 20 la E Street band. A pagina 101 ce ne hai già i coglioni pieni, se non sei dei nostri.


E' è a pagina 106 che da il bianco, partendo con un pistolotto in cui avvera il suo sogno e, finalmente, con la scusa di un (discretamente azzeccato) paragone con "Salviamoci la pelle", traduce i versi fondamentali di Thunder Road, donando così il sapere agli ignoranti, l'acqua agli assetati, e divulgando la sua traduzione e la sua verità (ogni springsteeniano ha lasua traduzione di Thunder Road, ovviamente poco dissimile da quella degli altri, che comunque ritiene più aderente, in virtù di una affinità elettiva fra lui e Springsteen per la quale solo lui ne comprende il vero messaggio ed è il detentore del verbo; ma mi sto addentrando in un campo minato, peraltro già percorso a larghe falcate da Morozzi) . 


Poichè i versi di Thunder Road sono tutti fondamentali, rivolgo un plauso alla violenza autoinflittasi dall'autore di sintetizzare l'essenza. 

Come se per immortalare la Monna Lisa che non sta tutta nell'inquadratura, un fotografo dovesse scegliere tra lo sguardo e il sorriso.


Il libro si legge d'un fiato, è facile paragonarlo a "31 canzoni" (infatti Morozzi lo cita per primo e ci frega), ma proprio perchè personale va preso, in fondo, come un romanzo-sfida, in cui chi scrive gioca a intrattenere narrando dei dati di fatto che anche il lettore può constatare.


A proposito...la mia copia ce l'hai ancora te, Cri?

postato da: RedHeadedLarry alle ore 15:15 | Permalink commenti (3) 
Commenti
 
#1  09 Luglio 2007 - 17:14
 
blog aggiornato ad ogni vacanza estiva...puntuali come ettore andenna..joe..
utente anonimo

#2  10 Luglio 2007 - 15:21
 
NBE? FINITO TUTTO?
utente anonimo

#3  10 Luglio 2007 - 20:41
 
Eh sì Joe, abbiamo abitudini tradizionali e rassicuranti, come la prima serata di Rai Uno
Blogger:  Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utenteRedHeadedLarry

Nessun commento: