venerdì 24 ottobre 2008

[Mercoledì, 16 Maggio 2007] Road to Mostar

Mercoledì, 16 Maggio 2007

Mostar è in Bosnia-Erzegovina, nella fattispecie in Erzegovina. Come a dire che Bologna è in Emilia Romagna, per la precisione in Emilia: noi non vediamo 'sta differenza abissale, ma loro ci tengono.

La Bosnia Erzegovina, BiH per gli intimi, è - giusto per dissipare la nebbia che l'80% dei nati a ovest di Monfalcone prima del 1995 ha nel cervello al capitolo "ex jugoslavia" - oltre Trieste, oltre la Slovenia, un bel po' prima di Albania e  Grecia. Insomma, sta proprio in bocca alla Croazia.

Nel senso che, data la forma della Croazia come quella di un pac-man appuntito, Bosnia ed Erzegovina sono le ciliegine in procinto di essere pappate.

Non ci sono metafore politiche in tutto ciò, è solo un'allegoria.


Collocata la BiH, vediamo come ci si va e perchè.


Si va perchè se al tuo matrimonio un'invitata, che ivi vive e lavora, si è scoppiata 23 ore di viaggio di andata + 23 ore di ritorno su 3 giorni di ferie a disposizione, il minimo che puoi fare è andarla a trovare a Pasqua, non importa se lei, proprio in quel periodo, è stata rispedita in Italia.

S'è deciso e si fa!


Modalità di raggiungimento della città di Mostar:


Si va alla stazione la notte del giorno prima della partenza, e si prende l'amica che a Mostar deve tornare, altrimenti non si ha nessuno cui far visita una volta giunti sul posto.

D'ora in poi chiameremo questa persona con un nome di fantasia: Federizza.

La mattina del giorno della partenza si prendono armi, bagagli e Federizzu (accusativo, ma è una lunga storia...) e ci si dirige, nell'ordine:

                                                           dalla cugina di Federizze (genitivo) a ritirare un deumidificatore 

                                                            al supermercato a fare la spesa per Federizza (non so il complemento

                                                                di vantaggio con che caso si formi, prendetelo con le pinze)

                                                           e finalmente verso la meta


Federizza (nominativo, giusto!) è una ragazza molto brillante e divertente, preparata e spiritosa, e il viaggio prosegue con un piacevole alternarsi di argomenti seri e faceti, fra cui spiccano: l'importanza dell'analisi logica alle elementari e suoi vantaggi in età adulta  e Tematiche e poetica di Elio e Le Storie Tese:(sottotitolo: è possibile esprimersi esclusivamente citandolo? Proviamoci)

Con queste premesse, capirete, il viaggio è stato davero piacevole, anche se il guidatore - inspiegabilmente - non ha aderito con fervore alla petizione: "Latino al posto di Ginnastica: più cultura e meno puzza di ascelle alla festa delle medie (tu non vieni/non importa, sai, c'avevo judo)"


Desiniamo in autogrill e, più tardi, ben oltre Zara, facciamo benzina e prendiamo il caffè.

Gli Italiani all'estero si riconoscono per lo più perchè schiamazzano e non sanno stare in fila, ma alcuni di loro, al contrario, sono piuttosto educati e potrebbero essere scambiati per Svizzeri.

Il caffè li smaschera: bevuto il caffè straniero, il viso dell'Italiano si scompone in esagerate smorfie, e subito parte uno scambio di occhiate complici tra un Italiano e l'altro, che stanno ad intendere "Eh già, che scemi, dovevamo saperlo" e "Questi neanche sanno cosa sia il caffè, poveri piccoli cavernicoli". 

Ciò avviene anche se ci si trova nel paese più evoluto e cosmopolita del globo; l'Italiano non perde occasione per affermare la propria superiorità di degustatore di caffè e - diciamocelo - gli autogrill Croati un po' offrono il fianco.

Federizza e io ci consoliamo con un gelato confezionato, lo stoico guidatore preferisce un raggio di sole, la fresca brezza e la sorprendente quiete (siamo pur sempre in autogrill) di cui si gode dal parapetto.


Intanto si fa pomeriggio inoltrato e la costa croata offre molte meravigliose vedute, tantissimi incantevoli scorci, infiniti suggestivi fotogrammi...mamma mia quant'è lunga la Croazia, non ci passa più!


Spalato è la boa, passata Spalato è fatta.

Passata Spalato sarà ancora...quanto sarà? Un'ora? Un'ora e mezza perchè è statale?

L'esperta Federizza non ci è di grande aiuto perchè ha sempre percorso il tragitto in pullmann, e non fa testo. E poi, diciamocelo: non è che sia tornata in Italia molte volte!

Decidiamo allora di godere delle bellezze naturali e di rendere loro omaggio


                               "...primo tu non prendi parte neanche a una barzelletta

                                   duuuuuuuu-uuuuuu-uuuè

                                    treno dell'amore portami con te

                                  quattro mi da gioia

                                  cinquinate il fiumeeeeeh..."


L'automobile fila tranquilla per le statali costiere, abbiamo passato Spalato da un po', ma del cartello della deviazione per la BiH neanche l'ombra


                              "....e giù in picchiata col suo aliante stupendo

                                    emozionando al suolo si spetascia

                                   ferisce il pueblo col suo aliante mediocre

                                   il pueblo un idolo estrae

                                   DAL SUO ALIANTE DEL CAZZO

                                   e lo conduce in trionfo alla plaza..."


Abbassiamo leggermente il volume quando il guidatore inizia preoccupantemente a puntare ogni spuntone di roccia che fa capolino sulla strada


Dopo circa due ore finalmente un barlume di bivio per la Bosnia, e finalmente imbocchiamo la direzione giusta.

La strada tra Spalato e Mostar non finisce mai, ed è una lingua di asfalto in mezzo a una palude deserta, contornata da poche colorate baracche, presumiamo abbandonate o infestate da spiriti, ma ci consola il fatto che "passato il confine, Mostar è subito lì"


                          " e ora che non ho più il carro che cosa ci metto davati ai miei buoi?"


" Non sentite un rumore sinistro?" - Chiede il guidatore, ma Federizza e io lo tranquillizziamo


                           "Cosa fare riguardo alle donne e riguardo ai motori se il carro non c'è?"


"Ma sentite anche voi un rumore tipo ventola?"


                           "Ai motori farò la benzina, ma alle donne che cosa farò?

                            c'è carenza di carro e le donne ne soffrono un po'"



"sst, dai veramente! Lo sentite o no?

"Mmm, ma si dài, tranquillo amore, sarà la ventola"

"Ma no, non può essere, la vera ventola è davanti, questo non capisco da dove venga"

"Ma che ne sai, c'avrà un'altra ventola...cosa pensi che sia, perchè?"

"Non lo so, ma non mi piace, fortuna che siamo quasi arrivati"


In effetti, Mostar non è lontana dal confine, giusto il tempo di scorgere un antico villaggio musulmano dalla particolare architettura e il paesaggio selvaggio diventa quello tipico della periferia, e dal primo distributore di benzina al centro passano davvero pochi istanti.


Finalmente la città:

"Ehi, sentite? La macchina non fa più rumore" Esclama allegra Federizza, e aggiunge "Ci siamo, al semaforo a sinistra e poco dopo c'è casa mia!"


....


....lugubre il guidatore:


 


"Si è spenta"


...


"Non riparte"


 

postato da: RedHeadedLarry alle ore 15:43 | Permalink commenti (1) 
Commenti
 
#1  17 Luglio 2007 - 08:23
 
aahhhh 
ma voi mme vorete ammazza' da le risate :) 

che buffo! 
che bello in rete puoi mandare commenti in tempo reale! ..oppure come me aspettare tre mesi.. beh.. 

Federizza
utente anonimo

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categoria:always honeymooners altri viaggi

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